stile  di  vita  

degli  amici  

e  degli  Oblati 

della  nostra  Abbazia

Cristo e abbà Mena

 

Il primato che i monaci di Nostra Signora della Trinità dànno all'Evangelo, a Dio, all'amore e allo spirito, è lo stesso primato che vogliamo dare anche noi, nel vivere la nostra vita.

 

Primato all' Evangelo. I monaci dell'Abbazia di Nostra Signora della Trinità vogliono soltanto e nient'altro che vivere tutto l'Evangelo. Questa "buona notizia" che sconvolge e orienta la loro vita è Dio incarnato, è la persona di Gesù. Sulle sue parole e sul suo esempio hanno "regolato", hanno "dato una Regola" alla loro vita.

Questo non deve forse valere anche per noi? Come possiamo essere cristiani se cerchiamo qualcosa che non sia Cristo, e un Cristo crocifisso?, se non facciamo continuo riferimento a Gesù presente nell'Eucaristia?

 

Primato a Dio. I monaci di Nostra Signora della Trinità (proprio perché cristiani e perché "regolati" sull'Evangelo) come Cristo, per mezzo di Cristo e in Cristo cercano solo la gloria del Padre. Il motto U.I.O.G.D. (ut in omnibus glorificetur Deus: affinché in ogni cosa sia glorificato Dio) esprime questa tensione di tutta la persona affinché in ogni cosa Dio sia in cima ai pensieri e agli affetti. Che Dio sia il "primo servito": prima pensare a servire Lui, il resto viene dopo. Anche se stessi.

Questo non deve forse valere anche per noi? Come possiamo essere veri uomini, se il nostro principale e costante punto di riferimento (in ogni cosa della nostra vita) non è Dio, visto come principio, fondamento e fine?

 

Primato all'amore. I monaci di Nostra Signora della Trinità ritengono importante avere, per la loro vita spirituale, un padre nello spirito (l'Abbate) e dei fratelli nello spirito (una comunità). Da loro si riceve l'amore spirituale e a loro si può donarlo. Questo amore divino, generato dall'Abbate nei suoi figli ed esercitato tra i fratelli, ridonderà sugli altri, sulla Chiesa, sul mondo intero. Senza l'amore non c'è vita spirituale. I monaci vedono nell'amore di Maria la massima imitazione dell'amore di Dio, e il massimo modello.

Questo non deve forse valere anche per noi? Come possiamo vivere spiritualmente senza un padre spirituale?, senza un gruppo di amici e fratelli davvero credenti?, senza imitare Maria?, senza privilegiare in ogni circostanza della vita l'amore, la vera carità che S. Paolo ci descrive come unica cosa che rimarrà?

 

Primato allo spirito. I monaci di Nostra Signora della Trinità (proprio perché uomini come noi) sanno quanto il mondo, la carne e il sangue lottano contro lo spirito. Con la regolarità nella preghiera, nello studio della Scrittura e nel lavoro vogliono tenere vivo lo spirito, nutrirlo, farlo crescere, farlo volare.

Questo non deve forse valere anche per noi? Come possiamo vincere il mondo, la carne e il sangue se non ci nutriamo regolarmente e costantemente di Gesù nell'Eucaristia e della sua Parola (letta, masticata, pregata)? se non costringiamo il corpo a seguire lo spirito, affinché lo spirito non segua il corpo?

 

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